Amilcar Lopes da Costa Cabral è probabilmente il più grande intellettuale pan-africanista che ha messo insieme 36 etnie, frutto dello scioglimento dei vari imperi millenari dell’Africa occidentale (dapprima Songhai e successivamente Ghana e Malì). Tali gruppi etnici sono totalmente diversi, anche nella lingua, e solo Amilcar Cabral, partecipando tutte le etnie alla lotta di liberazione dal dominatore portoghese, è riuscito nel miracolo di riunirle in un’unica Nazione in pacifica convivenza. L’indipendenza ha poi dato la nazionalità guineana e rafforzato l’identità nazionale per cui il cittadino della Guinea Bissau si sente prima di tutto guineano e poi appartenente al proprio gruppo etnico. Amilcar Cabral nasce in Guinea Bissau a Bafatá il 12 settembre 1924 da madre guineana e padre capoverdiano. Si laurea in agronomia a Lisbona dove conosce i militanti anti-coloniali e nel 1952 ritorna in Guinea Bissau per contribuire a migliorare le condizioni del proprio Popolo e mettere fine alla dominazione portoghese.

Viene assassinato a Conakry, capitale della confinante Guinea Conakry il 20 gennaio 1973. Fondatore del PAIGC (Partito Africano per l’Indipendenza della Guinea Bissau e Capo Verde) il partito guida dell’unica Nazione che dal 1974, anno del riconoscimento dell’indipendenza da parte del Portogallo dopo 11 anni di lotta di liberazione, al 1980, anno della divisione della Nazione in due stati indipendenti, comprendeva proprio Guinea Bissau e Capo Verde: due Popoli uniti nella lotta per l’indipendenza dalla colonizzazione portoghese sotto un’unica bandiera. I portoghesi furono i primi europei che iniziarono la tratta degli schiavi imbarcandoli proprio nei porti di Cacheu e Buba nel nord della Guinea Bissau per trasferirli poi nell’isola di Gorée, al largo di Dakar, ultima tappa prima del terribile viaggio verso le americhe.

Il grandissimo poeta, rivoluzionario e comandante Cabral purtroppo non potè assistere alla piena realizzazione del proprio sogno venendo ucciso pochi mesi prima della proclamazione unilaterale d’indipendenza il 10 settembre 1973. Tuttavia il suo spirito rimane intatto nello slogan del Paese “Unità, Lotta e Progresso” e rappresentato dai colori della bellissima bandiera:

  • Rosso sangue dei martiri guineani versato durante la lotta per l’indipendenza,
  • Giallo sole dell’indipendenza ma anche il sole cocente sotto cui i combattenti dovevano restare,
  • Verde speranza in un’avvenire di progresso,
  • Stella nera insieme culturale della grande Nazione Africana.

Diceva infatti Cabral che l’indipendenza ha 2 motivi:

  1. educare noi stessi ad essere africani,
  2. educare i nostri figli ad essere cittadini del mondo.